La parola “cocktail”
fa la sua apparizione nel XIX secolo e le storie riguardanti la sua nascita sono
molte, Numerose sono quelle che fanno riferimento alla coda variopinta del
gallo “cock (gallo) e tail (coda)”. La composizione multicolore
di alcuni cocktail ricorderebbe appunto la livrea del pennuto.
Sono convinto che un buon barman deve saper mischiare il sapere antico e le nozioni moderne per trarne sempre nuova linfa ispiratrice. Anche in questa occasione farò così e vi racconterò la "storia" di tre cocktails: uno tradizionale, gli altri di mia recentissima "invenzione".
Sono convinto che un buon barman deve saper mischiare il sapere antico e le nozioni moderne per trarne sempre nuova linfa ispiratrice. Anche in questa occasione farò così e vi racconterò la "storia" di tre cocktails: uno tradizionale, gli altri di mia recentissima "invenzione".
Il più classico si chiama "Hemingway", dal nome dello scrittore americano che ne beveva a iosa. E' conosciuto anche come cocktail
Martini ed è famoso per l'olivetta che accompagna il gin. Olivetta che Hemingway non mangiava, ma pretendeva ugualmente per offrirla al suo barboncino
che teneva sempre
sulle gambe.
Preparazione: una parte di dry Martini che viene eliminata una volta fatto aromatizzare il ghiaccio. Il resto è gin puro, freddato nel bicchiere col ghiaccio aromatizzato e versato in una coppetta Martini con una spruzzata di scorza di limone fresco.
Preparazione: una parte di dry Martini che viene eliminata una volta fatto aromatizzare il ghiaccio. Il resto è gin puro, freddato nel bicchiere col ghiaccio aromatizzato e versato in una coppetta Martini con una spruzzata di scorza di limone fresco.
Il Cleopatra, è nato con la fine del Millennio.
Per i brindisi del 2000 ho proposto questo cocktail affascinante, pensando alla raffinatezza ed alla sapiienza taumaturgica degli antichi Egizi. Ho infatti decorato il Cleopatra con foglie di oro zecchino. Esattamente come facevano i Faraoni migliaia di anni fa. Una stranezza? Assolutamente no. Solo la volontà di recuperare una vecchia ricetta che oltretutto faceva bene alla salute. Gli Egizi, infatti, utilizzavano l'oro per guarnire le pietanze e nello stesso tempo per depurarle grazie alle qualità contenute nel metallo. Preparazione: 2/10 di Grand Marnier, 2/10 di succo di mandarino fresco, 6/10 di Corvo brut spumante, gocce di liquore Galliano. Per dieci persone occorrono due piccole foglie di oro zecchino che vengono poste in un bicchiere con un bastoncino di legno. Mescolare aggiungendo un dito di spumante, poi versare nella caraffa che contiene il resto del drink. Servire in un flute tenuto per qualche ora nel freezer. Guarnire con una mora e un ribes rosso attaccati ad uno stecchino, decorato all'estremità con una scorza di arancia. |
Ed infine il "Gattopardo". Superfluo sottolineare l'affinità del nome con la "similitudine". A questo cocktail ho voluto dare un significato storico legato al Grand Hotel et des Palmes. Il bar dell'albergo, il "mio" bar, è dedicato al Gattopardo ed è il luogo dove lo scrittore siciliano, Tomasi di Lampedusa, amava trascorrere qualche ora di relax.
Preparazione: 1/10 di Cognac Hennessy, 2/10 di Grand Marnier, 4/10 di succo d'arancia fresco, 3/10 di succo di fragole. Si prepara con molto ghiaccio in un bicchiere alto da long drink, guarnito con una fetta d'arancia. Aggiungere una strizzata di scorza di limone verdello.
Preparazione: 1/10 di Cognac Hennessy, 2/10 di Grand Marnier, 4/10 di succo d'arancia fresco, 3/10 di succo di fragole. Si prepara con molto ghiaccio in un bicchiere alto da long drink, guarnito con una fetta d'arancia. Aggiungere una strizzata di scorza di limone verdello.